Efficacia del NICOMENTHYL® 20 contro i danni causati da LUCE BLU e radiazioni WIFI

Il NICOMENTHYL® 20 ha dimostrato un’attività significativamente protettiva, riparatrice e detossinante non solo contro i danni provocati da raggi UV, composti chimici ossidanti, inquinamento atmosferico e fumo da sigaretta, ma anche contro quelli derivanti da esposizioni prolungate alla LUCE BLU e alle radiazioni WIFI.

Entrambe queste categorie di onde elettromagnetiche sono generate dai comuni dispositivi elettronici, a cui siamo particolarmente esposti, in taluni casi molto più intensamente che in passato, soprattutto nelle condizioni di smart working e lockdown indotte dalla pandemia del COVID-19.

La cosiddetta Luce Blu è la radiazione elettromagnetica dello spettro della luce visibile, con lunghezze d’onda comprese tra i 380 e i 500 nm, emessa dagli schermi di dispositivi elettronici – cellulari, tablet, computer e TV. Recenti studi hanno confermato che questo tipo di onde elettromagnetiche generano “…radicali liberi e principalmente specie reattive dell’ossigeno [ROS = Reactive Oxygen Species]… in modo simile a quanto avviene con le radiazioni comprese nello spettro dell’infrarosso o dell’ultravioletto, il che comporta che anche la luce blu ad alti dosaggi potrebbe rappresentare un fattore relativamente nocivo per la pelle umana”[1] .

La radiazione WiFi consiste di onde radio invisibili (RFR= radiofrequency radiation), nella banda di frequenze di 2,4 GHz o 5 GHz (corrispondenti rispettivamente a lunghezze d’onda di 12 cm o 6 cm), emesse da cellulari, computer, altoparlanti Bluetooth e altri dispositivi compatibili WiFi.
Un sempre crescente numero di pubblicazioni scientifiche ha recentemente evidenziato che questo tipo di radiofrequenze sembra esercitare un effetto tossico sui sistemi biologici e, in particolare, “… una lunga serie di effetti dannosi sull’integrità del DNA, sulle membrane cellulari, sull’espressione genica, sulla sintesi proteica, sulle funzioni neuronali, sulla barriera ematoencefalica, sulla produzione di melatonina, danni allo sperma, disfunzioni immunitarie”[2] .

Sebbene in questo campo ci siano ancora molti aspetti da studiare e verificare nel dettaglio, soprattutto per quanto riguarda i danni cutanei a lungo termine, si è comunque accertato che tali danni sono causati dalla formazione di specie reattive dell’ossigeno (ROS= reactive oxygen species) e di specie reattive dell’azoto (RNS= reactive nitrogen species).

La sovrapproduzione di ROS e RNS, generata dall’eccessiva esposizione alla Luce Blu e alla radiazione WiFi, dà luogo alla formazione di radicali liberi che rappresentano la causa principale dello stress ossidativo, che, a sua volta, nel lungo termine, può produrre un indebolimento della barriera cutanea e accelerare il processo di invecchiamento cellulare, particolarmente quando il soggetto si trova molto vicino alla sorgente di emissione della radiazione stessa.

Un recente studio in vitro su colture di cheratinociti umani ha dimostrato che il Nicomenthyl 20 ha una significativa efficacia protettiva e detossinante sia contro gli effetti della Luce Blu che quelli delle radiazioni WiFi.

Nello studio, l’esposizione dei cheratinociti è stata valutata in relazione a:

  1. LUCE BLU diffusa da lampade LED ad una intensità di 5 mW/cm2 (TOPLANET 75W LED Pannel Grow Light Serie 2.0), secondo due modalità operative:
    a) Acuta: singola esposizione alla fonte di Luce Blu, della durata di 8 ore
    b) Ripetuta: esposizione ripetuta alla fonte di Luce Blu, di 3 cicli della durata di 2 ore ciascuno, a 24 ore di distanza l’uno dall’altro.
     
  2. WIFI emessa da un dispositivo WiFi con potenza -20.0 ± 5.0 dBM (D-Link DAP-1330 Range Extender - DAP-1330/E), secondo due modalità operative:
    a) Acuta: singola esposizione alla fonte di radiazione WiFi, della durata  di 8 ore
    b) Ripetuta: esposizione ripetuta alla fonte di radiazione WiFi, di 3 cicli della durata di 2 ore ciascuno, a 24 ore di distanza l’uno dall’altro.

L’efficacia protettiva e detossinante del Nicomenthyl 20 (mentil nicotinato) è stata valutata secondo un protocollo sperimentale che ha previsto come riferimenti:

  • Controllo negativo (CTR-): colture di cheratinociti umani non trattate
  • Controllo positivo (CTR+): colture di cheratinociti umani trattate solo con l’agente di danno (Luce Blu o WiFi)
  • Colture di cheratinociti umani trattate con Nicomenthyl 20 allo 0.05% in olio di mais ed esposte all’agente di danno (Luce Blu o WiFi).

L’efficacia di detossinazione del Nicomenthyl 20 è stata misurata attraverso la valutazione dell’attività delle Glutatione S-transferasi (GST), un gruppo di isoenzimi necessari per la detossificazione dei tessuti. Questi enzimi proteggono le cellule contro le sostanze tossiche coniugandole con i gruppi tiolici del glutatione per la successiva eliminazione.

L’attività GST è misurata in nmol/mL/min.

Risultati

Come dimostrato dal presente studio in vitro di valutazione dell’attività enzimatica delle GST, Nicomenthyl 20 mostra un notevole effetto detossificante sulle cellule dell’epidermide, quando esposte alla Luce Blu o alle radiazioni WiFi.

I cheratinociti esposti ai due agenti di danno e trattati con Nicomenthyl 20 hanno esibito, in entrambi i casi, un significativo recupero dell’attività GST, ripristinando i loro valori basali quasi al 100% (cioè riportando i valori di attività GST dei cheratinociti trattati a livelli assai prossimi a quelli basali del controllo negativo CTR-).

Le variazioni di attività GST dei cheratinociti trattati con Nicomenthyl 20 in confronto a quelli non trattati (CTR-) e a quelli esposti alla Luce Blu (CTR+), sono mostrate in Figura 1.

Blu Light Test Graph

CTR- = controllo negativo, coltura di cheratinociti non trattata (valori basali).
CTR+ = controllo positivo, coltura di cheratinociti esposta a Luce Blu. Esposizione acuta: singola esposizione di 8 ore, causante una diminuzione dell’attività GST al 68% del valore basale; esposizione ripetuta: 3 cicli di 2 ore ciascuno di esposizione a distanza di 24 ore uno dall’altro, causante una diminuzione dell’attività GST al 47% del valore basale.
La coltura di cheratinociti trattata con Nicomenthyl 0,05% ha evidenziato un significativo recupero dell’attività GST al 92%, per l’esposizione acuta, e all’ 86%, per l’esposizione ripetuta, nei confronti del CTR- (condizioni basali).

Le variazioni di attività GST dei cheratinociti trattati con Nicomenthyl 20 in confronto a quelli non trattati (CTR-) e a quelli esposti alle radiazioni WiFi (CTR+), sono mostrate in Figura 2.

WIFI Test Graph

CTR- = controllo negativo, coltura di cheratinociti non trattata (valori basali).
CTR+ = controllo positivo, coltura di cheratinociti esposta a WiFi. Esposizione acuta: singola esposizione di 8 ore, causante una diminuzione dell’attività GST al 71% del valore basale; esposizione ripetuta: 3 cicli di 2 ore ciascuno di esposizione a distanza di 24 ore uno dall’altro, causante una diminuzione dell’attività GST al 72% del valore basale.
La coltura di cheratinociti trattata con Nicomenthyl 0,05% ha evidenziato un significativo recupero dell’attività GST al 97%, per l’esposizione acuta, e al 96%, per l’esposizione ripetuta, nei confronti del CTR- (condizioni basali).

Conclusioni

Il Nicomenthyl 20, derivato lipofilo della niacina (vitamina B3) ed efficace precursore del coenzima NAD (Nicotinammide adenina dinucleotide), aumenta in modo significativo l’attività GST dei cheratinociti umani, in tutte le condizioni sperimentali sopra descritte (sia in esposizione acuta che in quella ripetuta).

I risultati di questo studio confermano pertanto che il Nicomenthyl 20 esercita sulla pelle una significativa funzionalità protettiva e detox anche nei confronti di quegli agenti di danno che rappresentano una delle sfide più elusive e controverse dell’era del COVID-19: LUCE BLU e radiazioni WIFI.

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Riferimenti bibliografici

  1. ⬆︎ Staffan Vandersee, Marc Beyer, Juergen Lademann, and Maxim E. Darvin. Blue-Violet Light Irradiation Dose Dependently Decreases Carotenoids in Human Skin, Which Indicates the Generation of Free Radicals - Oxidative Medicine and Cellular Longevity. 2015. Published online 2015 Feb 9. doi: 10.1155/2015/579675. Epub 2015 Feb 9.
  2. ⬆︎ Cindy L. Russell. 5 G wireless telecommunications expansion: Public health and environmental implications. Elsevier, 2018. doi.org/10.1016/j.envres.2018.01.016
  3. Su G, Cai SJ, Gong X, Wang LL, Li HH, Wang LM. Establishment of a blue light damage model of human retinal pigment epithelial cells in vitro. Genetics and Molecular Research. 2016 Jun 24. doi: 10.4238/gmr.15028092.
  4. Cora Roehlecke, Annette Schaller, Lilla Knels, and Richard H.W. Funk. The influence of sublethal blue light exposure on human RPE cells. Molecular Vision 2009; 15: 1929–1938. Published online  2009 Sep 21;15:1929-38.
  5. Liebmann J, Born M, Kolb-Bachofen V. Blue-light irradiation regulates proliferation and differentiation in human skin cells. Journal of Investigative Dermatology. 13 August 2009; doi: 10.1038/jid.2009.194.
  6. Miller AB, Sears ME, Morgan LL, Davis DL, Hardell L, Oremus M, Soskolne CL. Risks to Health and Well-Being From Radio-Frequency Radiation Emitted by Cell Phones and Other Wireless Devices. Frontiers in Public Health. 2019 Aug 13. doi: 10.3389/fpubh.2019.00223